Carta forno: molte marche contengono PFAS, come riconoscerle e le alternative
Sai che i PFAS possono nascondersi anche nella carta forno? Scopriamo quali rischi comportano e come scegliere alternative sicure
Tutti (o quasi) ormai conosciamo o abbiamo almeno sentito parlare dei PFAS, sostanze per- e polifluoroalchiliche. Soprannominati negli Usa “forever chemicals” per la loro incredibile resistenza nell’ambiente, i PFAS tendono purtroppo anche ad accumularsi nel nostro organismo, comportando seri rischi per la salute.
Il problema di fondo è che queste sostanze sono ormai dappertutto e si nascondono anche in diversi prodotti che usiamo in cucina, come la carta forno. Questo materiale, infatti, è trattato con sostanze chimiche per renderlo resistente ad alte temperature e a cibi grassi, e tra queste ci sono appunto alcuni PFAS.
Va sa sè che la carta forno potrebbe rilasciare sostanze potenzialmente tossiche, soprattutto se usata male (ad esempio se sottoposta a temperature troppo alte). Secondo gli esperti dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE Italia), gran parte della carta forno in commercio contiene PFAS e la stessa Associazione, già da alcuni anni, ha presentato un Position Paper che sintetizza ricerche e documenti sui possibili
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