Elezioni in Georgia, i dubbi degli osservatori internazionali: «Pressioni e intimidazioni, a rischio la segretezza di un voto ogni quattro»
Il giudizio dei rappresentanti di Osce, Nato e Ue: «Alcuni elettori non hanno votato per paura di ritorsioni»
All’indomani delle elezioni legislative in Georgia, il partito di governo canta vittoria e le opposizioni filo-occidentali denunciano brogli e irregolarità. Ma quanto c’è di vero nelle accuse rivolte dalla coalizione pro-Ue all’esecutivo di Tbilisi? Una prima risposta, seppur molto cauta e sicuramente non definitiva, arriva dagli osservatori internazionali. Antonio Lopz-Isturiz White, capo degli osservatori del Parlamento europeo, ha descritto l’esito del voto di ieri, sabato 26 ottobre, come un «arretramento della democrazia». Ma quando in conferenza stampa gli è stato chiesto se elezioni fossero state rubate o meno, il rappresentante dell’eurocamera si è rifiutato di rispondere.
Il giudizio degli osservatori internazionali
Ma
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